Skip to main content

L’Italia dona 2,5 milioni di euro alla Banca Mondiale per sostenere una serie di progetti volti a dotare l'Afghanistan di una serie di infrastrutture di base

Strade, scuole e ospedali per far ripartire l’Afghanistan. L’Italia, attraverso la Cooperazione allo sviluppo, ha donato 2,5 milioni di euro alla Banca Mondiale per sostenere una serie di progetti volti a dotare il Paese asiatico di una serie di infrastrutture di base, dalla fornitura di acqua pulita al sistema di gestione di rifiuti passando per la costruzione di strade e strutture sanitarie. Il contributo confluirà nell’ “Afghanistan Reconstruction Trust Fund” (ARTF), fondo gestito dalla Banca Mondiale e dal governo afghano, e sarà erogato a favore dell’intervento “Citizens’ Charters Afghanistan Project” (CCAP), prima fase del più ampio “Citizens’ Charter National Priority Program” (2016 -2026) ovvero la “Carta dei Cittadini”, un patto tra lo Stato ed il cittadino al fine di garantire alla popolazione servizi ed infrastrutture di base e contribuire al rafforzamento dei “Consigli per lo sviluppo comunitario”, organismi di governo locale eletti dalla popolazione ed a forte presenza femminile. Il CCAP ha l’obiettivo di ridurre la povertà e migliorare gli standard di vita della popolazione, sviluppando ed accrescendo la fornitura di infrastrutture di base e servizi sociali alle comunità, rurali ed urbane, quali ad esempio la fornitura di acqua, servizi igienici, sistemi di gestione dei rifiuti, strade, scuole, sistemi irrigui, energia pulita, strutture sanitarie. L’intervento nella sua prima fase sarà diretto a circa 8,5 milioni di persone, di cui almeno la metà dei beneficiari diretti e indiretti saranno donne; coinvolti anche sfollati, returnees e rifugiati.