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Fare affari in Afghanistan

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ambkabul.esteri.it
I progressi in ambito economico compiuti dall'Afghanistan negli ultimi anni sono stati notevoli, in particolar modo se considerato lo stato di estremo degrado e le devastazioni causate da oltre 30 anni di guerra e di isolamento. Tre decadi di conflitto non hanno piegato il tradizionale spirito imprenditoriale degli afgani, alimentato anche dal ritorno della diaspora. 
Dal 2002 ad oggi il Prodotto Interno Lordo del Paese è cresciuto di oltre il 73%, con tassi medi superiori all'8% annuo, un tasso di inflazione in costante calo, i conti con l'estero in attivo.
Molte imprese straniere hanno già effettuato investimenti nel Paese, stimolando settori prima pressochè inesistenti quali la telefonia mobile (quattro milioni di utenti - in rapida crescita - e quattro operatori telefonici), le compagnie aree (attualmente quattro), il sistema bancario, quest'ultimo ancora fragile ma in rapida stabilizzazione.
La capitale, e le principali città del Paese presentano segni tangibili di ripresa delle attività economiche.
L'imponente sforzo del Governo afghano e della comunità internazionale volto a favorire la ricostruzione e lo sviluppo economico del Paese si scontra tuttavia con criticità rilevanti, prima tra tutte l'aleatoria situazione relativa alla sicurezza che in numerose regioni del Paese è ancora altamente instabile e precaria.
A questo si accompagna una dotazione infrastrutturale ancora carente e un sistema legale in materia di regolamentazione delle attività commerciali che presenta  vischiosità e scarsa trasparenza, elementi che possono scoraggiare l’iniziativa di soggetti economici e di investimenti stranieri.
L'Afghanistan sta tuttavia attraversando una delicata fase di transizione, il quadro normativo è in rapida evoluzione con alcune riforme in corso di realizzazione che dovrebbero fornire ai potenziali investitori un sensibile miglioramento delle condizioni operative e stimolare la creazione di un ambiente favorevole agli imprenditori nazionali e stranieri. Per quanto riguarda in particolare gli investimenti, negli ultimi anni sono state varate varie iniziative volte ad incoraggiare gli operatori stranieri.
La Afghan Investment Support Agency (AISA), istituita nel 2003 con lo scopo di promuovere gli investimenti stranieri, fornisce informazioni ed assistenza a tutti gli imprenditori interessati ad investire in Afghanistan, facendosi carico di tutte le pratiche burocratiche.
Il Ministero del Commercio afgano ha appena pubblicato una guida per gli investitori che fornisce un quadro completo della normativa e delle opportunità di investimento nel Paese. Nonostante le criticità e le indubbie debolezze del sistema economico, il Paese, in virtu' delle sue caratteristiche, delle sue risorse naturali e della collocazione geografica ha le potenzialità per tornare ad essere una cerniera tra Asia, Medio Oriente ed Europa e per diventare un vitale centro di passaggio e di scambio dell’intera Asia centro-meridionale.
L'Afghanistan è in una fase di progressiva integrazione in ambito regionale, membro delle principali organizzazioni di cooperazione economica asiatiche e gode di un regime di scambio privilegiato con principali Paesi dell'area, India in primis, e con i Paesi dell’Unione europea grazie agli accordi EBA (Everything but Arms) e GSP (General System of Preferences).
Il processo di ricostruzione offre considerevoli opportunità alle imprese straniere che volessero parteciparvi. Centinaia sono le organizzazioni locali e internazionali, governative e non, coinvolte in tale processo. Il principale settore è quello relativo alle infrastrutture. E’ infatti in corso nell’intero Paese una colossale operazione di rinnovazione delle infrastrutture esistenti e di costruzione ex novo di molte altre, fra cui in primo luogo quelle legate ai trasporti (vie di comunicazione, aeroporti, ecc.).
Di particolare rilievo le opportunità nell'agroalimentare, il principale settore economico del Paese, con particolare riferimento alla conservazione/trasformazione dei prodotti agricoli. Interessante appare il settore dei materiali da costruzione - marmo in particolare - di ottima qualità, cashmere, seta, zafferano, pietre preziose, risorse minerarie (l'Afghanistan ospita uno dei maggiori depositi mondiali di rame, i cui diritti di sfruttamento sono stati aggiudicati da una multinazionale cinese per 3 miliardi di dollari), gas naturale e piu' in generale il settore dell’energia, che il governo afgano sta cercando di riabilitare e potenziare con importanti progetti infrastrutturali attualmente in corso di realizzazione con il sostegno dei Paesi vicini e della comunità internazionale.
Ferma restando la necessità di un attento e continuo esame delle condizioni di sicurezza nel Paese, l'Ambasciata d’Italia a Kabul sta adottando alcune iniziative per favorire la creazione di un ambiente favorevole agli imprenditori italiani e per rispondere alle richieste afgane di una maggiore cooperazione bilaterale in ambito economico e commerciale; 
  • Avvio delle consultazioni per l'eventuale conclusione di accordi bilaterali per la promozione e protezione degli investimenti e per evitare la doppia imposizione fiscale;
  • analisi "sul campo" delle opportunità economico-commerciali e delle complementarietà tra Italia e Afghanistan, con particolare riferimento alle aree di Kabul ed Herat;
  • sviluppo dei contatti tra imprenditori dei due Paesi, con l'ipotesi di organizzare una missione di imprenditori afgani in Italia e l'eventuale creazione un Business Council bilaterale, aperto agli imprenditori interessati a collaborare;
  • disponibilità ad offrire un "pacchetto" a favore degli imprenditori italiani che consiste nell'ospitalità in Ambasciata e nella fissazione di incontri con interlocutori afghani istituzionali e associazioni di categoria.

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